L’11 giugno 1943 prendeva il via l’assalto finale all’isola di Pantelleria. L’Operazione «Cavatappi» era iniziata a fine maggio con incessanti bombardamenti aerei della piazza forte e dell’abitato di Pantelleria. Il Tenente Gino Granata, classe 1908, era stato destinato a principio del 1941 alla difesa dell’isola di Pantelleria, proveniente dal 73º reggimento fanteria «Lombardia». Venne assegnato come ufficiale di complemento addetto alla sorveglianza dei lavori stradali che univano l’aeroporto alla stradale, dipendente dal comando della forza mobile posta a difesa dell’aeroporto stesso. Nel suo çalbum che va dal gennaio del 1941 al maggio del 1943, sono raccolte numerose fotografie che mostrano a vita dell’aeroporto e i lavori di sistemazione della rotabile. Il tenente Granata verrá fatto prigioniero insieme a tutta la guarnigione nel giugno del 1943
Fonte Pantelleria la «Gibilterra» italiana nella immagini del tenente Gino Granata. di Giuliano Camilleri Ediciones ArteLibro, collana «Sicilia 1943»
Sabato 28 ottobre 2023 alla presenza del sindaco di Catania Enrico Trantino si è aperta al público la mostra fotográfico – documentale sulla Sicilia in guerra dal 1940 al 1943, presso Museo storico dello sbarco in Sicilia – 1943. Catania, organizzata dalla Military&Militaria Magazine e dall’ Archivio www.sicilia1943.com. La mostra sarà visitabile fino al 15 di gennaio 2024, da martedí a domenica, dalle 10 alle 17,00. Presso il padiglione E4 del Complesso delle Ciminiere di Catania.
Alla presentazione della mostra hanno partecipato Umberto Lugnan storico e autore di due libri, il primo dedicato alla Battaglia di Ponteprimosole, e l’ultimo «Ferite nella pietra lavica» dedicato ai bombardamenti dela città di Catania durante la seconda guerra mondiale. Salvatore Fagone, autore di numerosi studi sulla battaglie aeree in Sicilia durante la seconda guerra mondiale. E Luciano Giuffrida, ricercatore e autore di Military&Militaria Magazine.
Sabato 28 di ottobre, presso il complesso delle Ciminiere di Catania, nel daglione E4, si aprirá al pubblico la mostra fotografica-documentale «La Sicilia in Guerra. 80º Anniversario dell’Operazione Husky 1943 – 2023. Fotografie e documenti inediti dell’Archivio Sicilia 1943». Organizzata dalla rivista Military&Militaria Magazine, #archiviosicilia1943 e dal Museo storico dello sbarco in Sicilia – 1943. Catania. Alle 16,30 apriremo al pubblico una saletta interna al Museo dello Sbarco con i documenti inediti dell’Archivio Sicilia 1943, e alle 17 realizzaremo una visita guidata alla mostra con a seguire la presentazione del catalogo della mostra e dell’ultima rivista di Military&Militaria Magazine dedicata all’80º anniversario dello sbarco in Sicilia. Contaremo con la presenza di alcuni degli autori tra cui Giuliano Artpapel Camilleri Umberto Lugnan e Luciano Giuffrida.
Spesso, quando la storiografia ufficiale, descrive le difese costiere della Sicilia orientale, mette in evidenza le grandi carenze logistiche e dei materiali utilizzati per allestire i capisaldi e le batterie costiere. In tutto ciò esiste, evidentemente, un fondo di verità suffragato da numerosa documentazione d’epoca. Ciò nonostante, non è sempre vero che tutte le difese furono improvvisate e pensante solo a pochi mesi dallo sbarco alleato in Sicilia. La ricerca documentale a volte può gettare luce su alcuni aspetti, ad oggi poco conosciuti, su come e quando vennero approntate le difese costiere della zona orientale dell’isola. La 47° batteria da postazione costiera, dipendente dal 24° reggimento artiglieria «Peloritana» con sede a Messina, inquadrato nella Divisione «Piemonte», viene dislocata nel luglio 1940, nella «Contrada Astrico» della zona di Noto, per la difesa del settore costiero che dalla foce del fiume Tellaro arriva fino alla zona del Lido di Noto. Questo tratto di costa, come è noto, sarà scelto dal comando alleato per gli sbarchi britannici della 50° Divisione di fanteria nel luglio 1943. In questo breve articolo prenderemo in considerazione alcuni documenti, datati al 1940, che dimostrano come già a pochi mesi dall’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940, lo Stato Maggiore del Regio Esercito, avesse preso le dovute misure per fortificare alcune zone della costa orientale sicula, con lo scopo di proteggerle da un eventuale sbarco nemico.
Luglio 1940, la 47° Batteria viene messa in posizione. Il primo documento che presentiamo, sancisce in un qualche modo, la nascita della 47° Batteria da postazione costiera. Datato 7 luglio 1940, (un mese esatto dall’entrata in guerra dell’Italia), presso la località Gallodoro di Licata, il documento è un verbale di consegna di una baracca in legno di 5 x 10 metri. L’atto di consegna porta la firma del S. Tenente Pietro Arri, che rappresenta l’ufficio distaccato del Genio Militare di Messina, e il Capitano Giacomo Speciale, Comandante della 47° Batteria da postazione costiera. Con questo semplice verbale di consegna, incomincia la vita della 47° Batteria da P.C.
Dislocazione e specchio di tiro della 47° Batteria. La 47° Batteria da P.C. viene dislocata in Contrada Astrico, nel territorio di Noto, a pochi chilometri dalla costa del Lido di Noto da una parte, e dall’altra a quella che oggi è la riserva di Vendicari, con la foce del fiume Tellaro. Lo specchio coperto dai 4 cannoni da 75/26 di cui dispone la 47° batteria, sarà quindi quello compreso tra le spiagge del settore Acid North con i nomi in codice Amber I e Amber II e più a sud con il settore denominato Acid South.
Mappa dei settori e spiagge degli sbarchi alleati nella costa orientale della Sicilia.
La Batteria viene posizionata presso «Villa Messina», che si trova in Contrada Astrico, vicino all’attuale SP. 59, la «Villa» è composta da un caseggiato con vari corpi di fabbrica a cui si accede da un grande portone, con un cortile interno ed una terrazza, nello stile delle «masserie fortificate», che spesso si trovano nella zona del siracusano. Dalla sua posizione dominante, si può facilmente controllare un ampio tratto di costa. La scelta non potrebbe essere migliore, la posizione è indubbiamente privilegiata. I libretti di tiro dei cannoni della batteria ci dimostrano, come la zona coperta, si estendesse dalla colonia del lido di Noto, fino a Torre Vendicari.
Posizione di Villa MessinaVilla Messina nell’attualità, dove si trova l’Agriturismo Eloro Pizzuta
Villa Messina corpo centrale
Villa Messina
Villa Messina entrata
Vista da Villa Messina
Ingresso
Situazione attuale
Quindi i cannoni della 47° coprivano distanze comprese tra i 1600 metri e quasi 6 chilometri, con numerosi «obbiettivi» a mare, e i punti nodali delle vie di comunicazione dell’interno. Come il ponte della ferrovia Noto – Pachino, o il quadrivio della strada Noto – Avola, rispettivamente a 2775 metri e a 3975 dalle batterie, con alzo 150 nel caso del ponte ferroviario e alzo 205 per il quadrivio.
Libretto di tiro della 47° Batteria da P.C.
Libretto di tiro della 47° Batteria da P.C.
Libretto di tiro della 47° Batteria da P.C.
Libretto di tiro della 47° Batteria da P.C. con segnalati gli obbiettivi di Colonna Pizzuta e il casello ferroviario di Noto bagni.
Lo Scadenzario dei Periodici «Vita amministrativa» della 47° Batteria.
Come tutte le amministrazioni civili e militari, anche una piccola batteria costiera come la 47°, produce una serie di documenti ufficiali, che sono parte della sua «storia» amministrativa. Nello specifico, ogni batteria, viene dotata di un giornale, compilato dall’ufficiale in comando, e di uno «Scadenzario dei Periodici». Un quaderno che diversamente dal «giornale» che racconta la vita della batteria, è un vademecum che ricorda quelli che sono i «doveri amministrativi» della batteria. Lo «Scadenzario dei periodici», viene diviso in trenta giorni, dove vengono indicati i «doveri» amministrativi del comandante, come la compilazione della statistica sanitaria, o il rapportino giornaliero della forza.
Scadenzario dei Periodici della 47° Batteria da P.C. Collezione Archivio «Sicilia 1943»Scadenzario dei Periodici, e Libretto di Tiro della 47° Batteria da P.C.
La compilazione degli specchi statistici e dei rapporti, è giornaliera per alcune voci, mentre in altri casi ha scadenza quindicinale o mensile. Così leggendo il quaderno «Scadenzario dei periodici» della 47° Batteria sappiamo, che il 4 giorno di ogni mese, bisognava avviare «Richiesta oggetti di vestiario, ed equipaggiamento. (In caso di mancata assegnazione, inviare questa richiesta per il mese precedente». Oppure al giorno 21, compilare i «Dati statistici relativi all’avanzamento dei lavori per lo schieramento della batteria( da inviare al Comando 18 Battaglione Artieri»). La lettura dei «doveri» amministrativi della 47° Batteria ci aiuta a comprendere meglio il funzionamento di questa unità di prima linea, e conoscere gli aspetti più insoliti della vita militare degli artiglieri posti a difesa delle coste siciliane.
La caratteristica della documentazione che presentiamo in questo breve articolo, risiede nell’unicità documentale che si è conservata intatta, in un 70%. Proveniente da un acquisto sul mercato antiquario, l'»archivio» della 47° Batteria da Postazione Costiera, attualmente si conserva intatto e ordinato, presso l’archivio di «Sicilia 1943».