Capitano della 206ª Divisione Costiera

In questo breve articolo presentiamo una uniforme mod. 40 in panno da combattimento da Capitano della 206ª Divisione Costiera. ( testo di Giuliano Camilleri. Divisa dell’archivio Sicilia1943)

La giacca in panno da combattimento mod 1940, presenta le caratteristiche della circolare 548 del 25 luglio 1940 con al quale viene prevista una Uniforme da guerra e adeguamento all’uniforme di pace a quella di guerra. In questa prima circolare in pratica si modificano le vecchie tenute mod 1937 con la sostituzione del colletto nero con uno in panno grigio verde e si riducono le mostreggiature. Posteriormente con la circolare n. 761 del giornale militare del 16 ottobre 1940, viene adottata una nuova Giubba in panno grigioverde per truppa, mod. 1940.

Come è noto gli ufficiali dovevano provvedere al loro vestiario, tramite sartorie private o tramite l’Unione Militare. Il costo dell’uniforme veniva «scontato» dalla nomina dell’ufficiale che provvedeva così a pagare la sua uniforme.

Spesso e volentieri ci imbattiamo quindi, in uniformi mod. 34, o addirittura mod. 31 modificate, mediante l’eliminazione del colletto colorato, la rimozione a volte delle perfilature colorate d’arma, la sostituzione delle spalline mobile con spalline fisse e la riduzione di mostrine e gradi.

La giacca che presentiamo é stata ritrovata a Modica, e appartiene a un anziano capitano della 206º Divsione costiera. Quasi sicuramente si tratta di un ufficiale richiamato, che ha combattuto durante la prima guerra mondiale, come si puó evincere dall’unico nastrino presente con el due stellette, che indicano i due anni di guerra. Per il resto la giacca è una mod. 1940 in panno da truppa modificata, mediante l’aggiunta del 4 bottone nella bottoniera centrale, l’eliminazione del cinturino in panno truppa e dei relativi passanti. Le mostrine sono del modello ridotto da truppa, mentre i gradi sono sempre come da circolare ministeriale del modello ridotto «a bassa visibilitá» non ricamati.

Completa il manichino un elmetto mod. 933 colorazione grigio verde, e il cinturone mod. 34 in cuoio marrone con fondina per pistola Beretta.

Origini e vicende organiche della 206ª Divisione Costiera Fonte http://www.regioesercito.it

La 206a Divisione costiera si costituisce il 15 novembre 1941, per trasformazione del VI Settore Costiero di Brigata, con il 122°, 123°, 146° Reggimento Fanteria Costiero e il 44° Raggruppamento Artiglieria Costiero e viene posta alle dipendenze del XVI Corpo d’Armata dislocato in Sicilia.  

1941 – La 206a Costiera nell’isola assume la difesa della cuspide sud, schierandosi lungo una fascia di circa 130 chilometri, da Siracusa a Punta delle Formiche e a Punta Braccetto..

1943 – Dopo violentissimi bombardamenti aeronavali i reparti della divisione subirono in pieno e per primi l’urto della forza d’invasione nemica tanto che, fin dalla notte del 10 luglio 1943, i costieri della 206a ingaggiarono gli Alleati sulle spiagge di Avola, Castelluzzo e a Cassibile.
Nonostante la schiacciante superiorità nemica la divisione riuscì a mantenere il controllo delle zone interne della penisola di Pachino nonchè a neutralizzare nutriti gruppi di paracadutisti aviosbarcati tra Augusta e Siracusa, a nord di Pachino e intorno a Noto.
La reazione dei pezzi del 44° Artiglieria da PC fu violenta sia contro i mezzi anfibi sia contro le unità già sbarcate e in movimento verso i caposaldi della Divisione.
Alcune aliquote, coi pochi mezzi motorizzati a disposizione, fecero massa intorno a Torre Cuba e Villa Noto contrattaccando in direzione di Capo Marza combattendo furiosamente attorno e dentro al caposaldo di Villa Petrosa. In breve la superiorità britannica divenne insostenibile.
Il giorno 11 luglio 1943 la resistenza sulla costa andò progressivamente spegnendosi, frazionandosi in combattimenti isolati mentre l’artiglieria, nell’interno, cercava disperatamente di rallentare la progressione nemica. Alla sera l’intera penisola di Pachino risultò in mano nemica, mentre sporadiche resistenze si registravano ancora a Pozzallo, Sanpieri, Donnalucata e Modica.
All’alba del 12 luglio 1943 reparti nemici circondano i resti della 206a annientando le ultime resistenze. La Divisione è sciolta in pari data, il personale non catturato si sbanda. Le perdite umane in morti e feriti sono ingenti, moltissimi i prigionieri. In alcuni casi costieri che tardano a cedere le armi e oppongono fieramente resistenza sono abbattuti dai liberatori. Nessuna lapide in pratica li ricorda, per molti il loro sacrificio semplicemente non è esistito.
La Medaglia d’Oro al VM onora comunque la memoria di due giovani ufficiali di complemento della Divisione: il Sottotenente Luigi Adorno e il parigrado Vincenzo Barone, caduti durante i combattimenti del 10 luglio.

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